Nel marketing digitale, conoscere i propri rivali è fondamentale. Questo articolo approfondisce l’importanza dell’analisi concorrenza nel digital marketing, evidenziando strumenti, strategie e differenze con l’ambito tradizionale. Vedremo anche come fare un’analisi dei competitor, che cos’è l’analisi della concorrenza, e a cosa serve l’analisi della concorrenza, con esempi pratici e modelli utili.
Indice
- Che cos’è l’analisi della concorrenza
- A cosa serve l’analisi della concorrenza
- Analisi concorrenza marketing e digital marketing: differenze
- Come si effettua l’analisi della concorrenza
- Analisi della concorrenza: ecco un esempio pratico
- Infografica
- Analisi dei competitors: cosa guardare
- Che modello utilizzare per analisi competitors
- Sintesi analisi competitor
- Checklist Analisi Competitors
- FAQ sull’analisi della concorrenza
Che cos’è l’analisi della concorrenza
Prima di tutto, occorre chiarire che cos’è l’analisi della concorrenza. Si tratta di un processo strategico che consiste nel raccogliere, esaminare e interpretare informazioni sui competitor diretti e indiretti, al fine di prendere decisioni più informate in ambito aziendale e di comunicazione.
In ambito digital marketing, questo significa osservare attentamente le attività online dei concorrenti: i canali che utilizzano, i contenuti che pubblicano, il posizionamento SEO, le strategie sui social media e molto altro. L’obiettivo è duplice: individuare opportunità ancora inesplorate e difendersi dalle minacce emergenti.
A cosa serve l’analisi della concorrenza
A cosa serve l’analisi della concorrenza? È una domanda che ogni impresa o professionista del digital marketing dovrebbe porsi. La risposta è semplice ma potente: l’analisi concorrenza serve a comprendere in profondità il mercato in cui si opera, per agire in modo più consapevole e strategico.
Senza una chiara analisi dei concorrenti, ogni sforzo di marketing rischia di essere un colpo nel buio: potresti investire risorse su parole chiave già presidiate da colossi, oppure adottare un tono di comunicazione che non risuona con il tuo pubblico. Al contrario, grazie a un’analisi attenta, puoi scoprire nuove opportunità, migliorare ciò che già fai bene, e posizionarti dove gli altri ancora non sono arrivati.
Vediamo ora perché è così importante e quali vantaggi concreti porta, con esempi pratici.
1. Posizionarti in maniera più efficace
L’analisi competitor ti aiuta a capire dove ti trovi rispetto agli altri nel tuo settore e come differenziarti. Ad esempio, se hai una scuola di lingue e scopri che tutti i tuoi concorrenti puntano sul metodo tradizionale, potresti evidenziare nei tuoi messaggi un approccio più innovativo e dinamico, come l’apprendimento attraverso app e microlearning.
Esempio pratico: Un brand di caffè artigianale online nota che i principali competitor comunicano principalmente il gusto. Decide di differenziarsi puntando sulla sostenibilità della filiera. Questo lo aiuta a posizionarsi come “il caffè etico”, attirando un segmento di pubblico sempre più attento all’ambiente.
2. Scoprire nuove esigenze del target
Monitorare le attività e i contenuti dei tuoi competitor diretti e indiretti ti permette di intercettare esigenze emergenti nel tuo pubblico.
Esempio pratico: Un’azienda che vende integratori nota che un concorrente ha iniziato a parlare spesso di “energia mentale” oltre che di “energia fisica”. Analizzando le interazioni del pubblico, capisce che c’è un interesse crescente per il supporto cognitivo, e decide di sviluppare una nuova linea di prodotti dedicata.
3. Anticipare le mosse dei concorrenti
Un’analisi della concorrenza non è solo uno sguardo al presente, ma anche una finestra sul futuro. Osservando pattern, nuove campagne o modifiche nel sito dei tuoi rivali, puoi intuire i loro prossimi passi e preparare una controstrategia.
Esempio pratico: Un e-commerce di moda vede che un competitor ha appena iniziato a spingere molto sul second hand e sui capi riciclati. Capisce che il brand si sta muovendo verso la sostenibilità, quindi decide di introdurre una sezione vintage e promuoverla prima che il tema diventi mainstream.
4. Migliorare il tuo prodotto o servizio
L’analisi dei competitors può anche evidenziare lacune o miglioramenti che puoi applicare alle tue offerte, sulla base di ciò che gli utenti apprezzano (o criticano) nei servizi altrui.
Esempio pratico: Un’agenzia di digital marketing nota che i clienti di un concorrente lamentano risposte lente e poca trasparenza nei report. Decide di puntare sulla customer care e su dashboard sempre accessibili al cliente, creando così un vantaggio competitivo.
5. Ottimizzare le tue strategie promozionali
Capire quali canali funzionano meglio per i tuoi concorrenti, quali contenuti ottengono più engagement, quali annunci vengono sponsorizzati con maggiore frequenza, è essenziale per investire meglio tempo e denaro.
Esempio pratico: Un brand di cosmetici analizza i competitor e scopre che Instagram funziona molto bene per i tutorial video, mentre Facebook ha tassi di interazione molto bassi. Decide allora di concentrare il budget social sulla creazione di video reels e contenuti con creator beauty, riducendo le campagne su Facebook.
Osservare i concorrenti per capire meglio il tuo pubblico
In sintesi, per una efficace analisi della concorrenza bisogna mettersi nei panni del cliente, osservando il mondo attraverso gli occhi dei competitor. Cosa stanno dicendo? Come lo dicono? Cosa funziona? Cosa viene ignorato?
Non si tratta di copiare, ma di interpretare e reagire. L’obiettivo non è replicare ciò che fanno gli altri, ma usare l’analisi dei concorrenti come bussola per trovare la tua strada.
Analisi concorrenza marketing e digital marketing: differenze
È utile distinguere tra analisi concorrenza marketing e digital marketing: differenze sostanziali esistono. L’analisi dei concorrenti nel marketing tradizionale si concentra su aspetti più fisici (distribuzione, prezzo, promozione offline), mentre quella nel digital marketing si focalizza su dati e performance online.
Ad esempio, mentre nel marketing classico puoi osservare il packaging o la posizione sugli scaffali, nel digitale analizzi il traffico web, la visibilità organica sui motori di ricerca, le recensioni online, e il tono usato nei post social.
Come si effettua l’analisi della concorrenza
Come si effettua l’analisi della concorrenza? Non si tratta di un’operazione una tantum, ma di un processo strutturato, da ripetere periodicamente. È fondamentale per chi vuole prendere decisioni informate, adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato e restare un passo avanti rispetto ai propri competitor.
Vediamo fase per fase come fare un’analisi della concorrenza efficace, aggiungendo esempi pratici per ogni passaggio.
1. Identificare i competitors diretti e indiretti
Il primo passo è capire chi sono i tuoi veri concorrenti.
I competitors diretti offrono prodotti o servizi simili ai tuoi e si rivolgono allo stesso pubblico. I competitors indiretti, invece, soddisfano lo stesso bisogno, ma in modo diverso.
Esempio pratico: Se gestisci una piattaforma online di corsi di yoga, i tuoi competitor diretti sono altri portali che vendono corsi online di yoga. Quelli indiretti potrebbero essere app gratuite di meditazione, palestre che offrono corsi in presenza, o persino canali YouTube che offrono lezioni gratuite.
Strumenti utili in questa fase:
- Google (cerca le parole chiave del tuo settore)
- Google Maps (per competitor locali)
- Marketplace come Amazon o Udemy, se vendi prodotti digitali
2. Raccogliere dati e informazioni
Una volta individuati i competitor, è il momento di raccogliere dati. Esistono numerosi strumenti per questo:
- SEMrush o SEOZoom: per analizzare il posizionamento SEO, le keyword e i backlink dei siti concorrenti
- SimilarWeb: per stimare il traffico e le fonti di traffico
- Google Trends: per identificare l’interesse per determinati argomenti nel tempo
- Meta Ads Library: per visualizzare le campagne attive su Facebook e Instagram
Esempio pratico: Scopri che il tuo competitor diretto ha un picco di traffico da LinkedIn, mentre tu lo usi pochissimo. Questo ti suggerisce un canale potenzialmente sottovalutato.
3. Analizzare i contenuti pubblicati
I contenuti sono la voce di un brand online. Analizza cosa pubblicano i competitor sul sito, sul blog e sui social: che tono usano? Quali temi affrontano? Come risponde il pubblico?
Esempio pratico: Un’agenzia immobiliare nota che un concorrente pubblica guide per investitori stranieri in italiano e inglese, con ottimo engagement. Decide di fare lo stesso per attrarre un segmento internazionale, fino a quel momento trascurato.
Osserva:
- Frequenza e qualità dei contenuti
- Lunghezza degli articoli
- Utilizzo di immagini, video e infografiche
- Strategie di call to action
4. Valutare il posizionamento SEO
Capire come si posizionano i concorrenti sui motori di ricerca è fondamentale. Guarda per quali parole chiave si classificano, quali pagine generano più traffico e quali backlink ricevono.
Esempio pratico: Gestisci un blog di nutrizione. Noti che un concorrente riceve molte visite da articoli su “colazione proteica per chi fa sport”, tema che tu non hai ancora trattato. Hai quindi uno spunto concreto per un nuovo contenuto ad alto potenziale.
5. Studiare le campagne pubblicitarie e l’engagement social
Analizza quali campagne pubblicitarie stanno attivando i competitor, dove le pubblicano e con quale tono comunicano. Allo stesso tempo, valuta l’interazione del pubblico sui social: like, commenti, condivisioni, recensioni.
Esempio pratico: Un competitor nel settore dell’abbigliamento sponsorizza reel su TikTok con creator di nicchia, ottenendo grande visibilità. Tu, che finora hai puntato solo su Facebook, decidi di sperimentare una campagna simile per testare il canale.
6. Confrontare punti di forza e debolezza
Infine, metti a confronto i punti di forza e debolezza dei tuoi competitor con i tuoi. Cosa fanno meglio? Cosa manca nella loro offerta? Quali spazi puoi occupare?
Esempio pratico: Noti che i tuoi concorrenti hanno un sito molto curato ma mancano di trasparenza nei prezzi. Tu puoi distinguerti inserendo una sezione chiara e dettagliata con listini e pacchetti, migliorando la fiducia del potenziale cliente.
Dalla teoria all’azione
Se ti stai chiedendo come fare un’analisi della concorrenza che sia veramente utile, la risposta è: serve metodo, spirito critico e capacità di trasformare l’osservazione in strategia.
Non basta raccogliere dati: per una efficace analisi della concorrenza bisogna saperli interpretare, trarre conclusioni e decidere azioni concrete. Solo così potrai migliorare la tua posizione sul mercato, offrire più valore al tuo pubblico e restare competitivo in un contesto in continua evoluzione.
Analisi della concorrenza: ecco un esempio pratico
Per comprendere davvero come fare un’analisi della concorrenza, è utile partire da un esempio concreto. Immagina di gestire un e-commerce di cosmetici naturali e di voler migliorare la tua presenza online, intercettare nuovi clienti e capire dove si colloca il tuo brand rispetto alla concorrenza.
Ecco come si effettua l’analisi della concorrenza passo dopo passo in un caso reale, utilizzando gli strumenti e i criteri più efficaci.
1. Identificazione dei competitor
Per prima cosa, individui almeno tre o quattro aziende concorrenti. Non solo i grandi marchi, ma anche realtà simili alla tua per dimensioni, offerta e target. Ti concentri su competitor diretti, che vendono online cosmetici naturali con posizionamenti simili, e su alcuni competitor indiretti, come marchi di cosmetici vegani o biologici distribuiti principalmente tramite marketplace.
Strumenti utilizzati:
- Una semplice ricerca Google con parole chiave come “cosmetici naturali online”, “creme viso bio”, “ecommerce skincare naturale”.
- SEOZoom per vedere quali domini emergono più frequentemente per le keyword che ti interessano.
2. Analisi SEO: parole chiave e visibilità
A questo punto, entri nel vivo dell’analisi competitor e ti affidi a SEOZoom o SEMrush per confrontare le parole chiave su cui i competitor sono posizionati.
Scopri che:
- Il tuo sito è indicizzato per circa 300 keyword, con un traffico stimato mensile di 1.500 utenti.
- Uno dei competitor principali ha invece 2.300 keyword indicizzate e un traffico di 12.000 utenti mensili.
- Un altro brand emergente ha “solo” 600 keyword, ma si posiziona molto bene per termini long tail come “crema idratante bio per pelli sensibili” — keyword ad alta intenzione d’acquisto.
Da questo puoi capire che non serve per forza puntare su keyword generiche e ipercompetitive, ma potresti migliorare creando contenuti ottimizzati per keyword specifiche, più in linea con le reali esigenze del tuo pubblico.
3. Fonti di traffico e performance generali
Con SimilarWeb, analizzi il traffico dei siti concorrenti per capire da dove arrivano i loro utenti.
Emerge che:
- Il tuo traffico proviene per il 65% da ricerca organica, il 20% da social e il resto da traffico diretto o referral.
- Un concorrente ha un forte traffico da Instagram (oltre il 35%), probabilmente dovuto a campagne con influencer o contenuti virali.
- Un altro ha un traffico consistente da newsletter, segno di una strategia efficace di email marketing.
Queste informazioni ti suggeriscono di potenziare la tua presenza su Instagram e di lavorare sulla fidelizzazione attraverso l’email marketing.
4. Analisi dei contenuti e presenza social
Passi quindi ad analizzare i contenuti pubblicati e la presenza sui social.
Osservi:
- Il tono usato dai concorrenti: più amichevole e informale rispetto al tuo approccio attuale, che è più tecnico.
- La frequenza: i brand più attivi pubblicano 3-4 volte a settimana su Instagram e aggiornano il blog almeno 2 volte al mese.
- I formati: Stories, reel, recensioni degli utenti, contenuti educativi (come “come si usa l’acido ialuronico”).
Esempio pratico:
Uno dei concorrenti ha una rubrica fissa il lunedì con consigli beauty stagionali, che riceve centinaia di interazioni. Tu potresti replicare l’idea adattandola alla tua linea di prodotti, creando ad esempio una serie “La beauty routine naturale della settimana”.
5. Engagement e relazione con il pubblico
Infine, analizzi l’interazione del pubblico. Ti accorgi che:
- I post del tuo e-commerce ricevono pochi commenti, mentre quelli dei competitor stimolano spesso domande e condivisioni.
- Le stories dei concorrenti contengono sondaggi, quiz e domande dirette al pubblico, aumentando la partecipazione.
- Molti utenti taggano i competitor nelle loro esperienze d’uso, anche perché vengono incentivati con repost o piccoli premi.
Questa osservazione ti spinge a rafforzare la community: potresti creare un hashtag ufficiale del tuo brand, promuovere contenuti generati dagli utenti e incoraggiare il dialogo nei commenti.
Conclusione: dall’osservazione all’azione
Questo semplice ma completo esempio pratico di analisi della concorrenza dimostra come, anche con strumenti accessibili e un po’ di metodo, si possano ottenere insight preziosi.
Non solo per capire cosa fanno meglio gli altri, ma anche per:
- identificare i tuoi punti di forza ancora poco valorizzati
- trovare ispirazione concreta per nuovi contenuti e offerte
- migliorare il modo in cui comunichi con il tuo pubblico
L’analisi dei competitors, se fatta con costanza e spirito critico, si trasforma da esercizio teorico a vero motore di crescita strategica.
Infografica
Analisi dei competitors: cosa guardare
Fare un’analisi dei competitors efficace significa guardare oltre i numeri. Non basta sapere quante visite ha un sito, quanti follower ha un brand, o quante keyword presidia: ciò che conta davvero è capire il perché dietro ogni scelta strategica, individuando cosa funziona, per chi funziona, e come puoi differenziarti.
Vediamo insieme gli elementi principali da analizzare, uno per uno, con esempi pratici per ogni aspetto.
1. Target e proposta di valore
Chi è il pubblico di riferimento dei tuoi competitor? Che bisogni soddisfano? Che messaggio veicolano?
Analizzare il target e la proposta di valore ti aiuta a capire se stai parlando allo stesso pubblico — e se lo stai facendo nel modo giusto.
Esempio pratico: Due brand vendono cosmetici naturali. Uno si rivolge a giovani under 30 amanti del minimalismo, con pack colorati e prezzi accessibili. L’altro punta su donne over 40 attente alla qualità premium e all’origine degli ingredienti. Il primo comunica freschezza e immediatezza; il secondo raffinatezza ed esclusività. Capire questa differenza ti permette di non sprecare energie su un target sbagliato e di affinare la tua comunicazione.
2. Tono di comunicazione
Il tono di voce è uno degli aspetti più distintivi in una strategia di digital marketing. Può essere amichevole, formale, tecnico, ironico, empatico… e deve rispecchiare il posizionamento del brand.
Esempio pratico: Analizzando un competitor nel settore delle assicurazioni online, scopri che usa un tono rassicurante ma semplice, con metafore visive (“una rete di sicurezza per ogni imprevisto”) e uno stile diretto. Se il tuo brand ha finora usato un linguaggio troppo burocratico o impersonale, potresti considerare un cambio per migliorare la percezione di vicinanza e affidabilità.
3. Strategia SEO: parole chiave e backlink
Una parte centrale dell’analisi dei competitors riguarda la SEO: quali parole chiave presidiano? Che tipo di contenuti pubblicano per posizionarsi? Che autorevolezza hanno i loro backlink?
Esempio pratico: Noti che un concorrente si posiziona molto bene per keyword di nicchia come “detergente viso con aloe per pelle grassa”. Tu, invece, hai contenuti troppo generici. Questo ti indica la strada per creare articoli specifici che intercettino intenzioni di ricerca più mirate e ad alta conversione.
Inoltre, scopri che il competitor riceve backlink da portali autorevoli come Vanity Fair o GreenMe, a seguito di articoli guest post o campagne PR. Questo suggerisce un investimento su attività di digital PR e link building per rafforzare anche la tua presenza.
4. UX/UI del sito
Un sito bello da vedere ma difficile da navigare è un’occasione sprecata. Nell’analisi competitor, osserva come è strutturato il sito: è chiaro? Si carica velocemente? La navigazione è fluida? Il processo d’acquisto è semplice?
Esempio pratico: Visiti il sito di un competitor e noti che ha una homepage con pochi elementi, pulsanti ben visibili e una CTA (“Prova subito gratis”) che compare già nei primi 5 secondi. Tu invece hai una homepage affollata, nessun invito all’azione e un modulo di contatto che richiede troppi passaggi. Questa osservazione può portarti a ripensare l’interfaccia con un occhio più strategico e orientato alla conversione.
5. Attività sui social media
I social non servono solo a “postare”, ma a costruire relazioni e rafforzare la reputazione. Studia frequenza di pubblicazione, format utilizzati, tipo di interazione con il pubblico.
Esempio pratico: Un competitor pubblica con costanza reel, quiz, recensioni clienti e rubriche settimanali. Tu pubblichi saltuariamente post statici senza grande varietà. Capisci che per restare competitivo devi rivedere il tuo piano editoriale, integrando formati dinamici e momenti di coinvolgimento attivo.
6. Recensioni e reputazione online
La reputazione online è la voce dei clienti, e per questo rappresenta una miniera d’oro da esplorare. Leggi le recensioni sui social, su Trustpilot, Google, marketplace o blog.
Esempio pratico: Scopri che un competitor viene lodato per la velocità di consegna ma criticato per l’assistenza post-vendita. Tu, invece, offri un’assistenza eccellente ma non lo comunichi abbastanza. Questo ti offre due spunti: migliorare la logistica e mettere in evidenza i tuoi punti di forza reali, come la disponibilità del customer care, nella comunicazione.
L’importanza dell’analisi qualitativa
Ricorda: un’analisi dei competitors davvero utile non è fatta solo di grafici e numeri, ma anche di intuizione, osservazione e senso critico.
Capire perché un contenuto funziona, perché un tono coinvolge, perché una pagina converte, è la chiave per imparare dai migliori senza copiarli.
Osservare non significa imitare, ma trarre ispirazione consapevole per creare una proposta di valore autentica, differente e coerente con i tuoi obiettivi.
Che modello utilizzare per analisi competitors
Esistono diversi modelli per svolgere un’analisi dei competitors. Uno dei più noti è l’analisi SWOT, che ti permette di identificare Forze, Debolezze, Opportunità e Minacce. Un altro è il modello delle 5 forze di Porter, utile per analizzare la pressione competitiva nel settore.
Entrambi aiutano a trasformare i dati raccolti in strategie operative. Che modello utilizzare per analisi competitors dipende dagli obiettivi: se vuoi migliorare il posizionamento SEO, sarà più utile un confronto diretto tra keyword e backlink; se ti interessa il branding, ti concentrerai sul tono di voce e sulla comunicazione visiva.
Sintesi analisi competitor
In sintesi, come fare un’analisi dei competitor? Parti con uno schema semplice:
- Definisci gli obiettivi dell’analisi
- Seleziona i competitors rilevanti
- Raccogli informazioni strategiche
- Confronta le performance
- Redigi un report e identifica le aree di miglioramento
Se ti affidi a strumenti di monitoraggio e a un buon occhio critico, potrai anticipare le mosse dei rivali e trovare nicchie interessanti da esplorare.
Checklist Analisi Competitors
Identificazione dei competitor
- Ho individuato almeno 3–5 competitor diretti
- Ho individuato eventuali competitor indiretti
- Ho verificato le loro posizioni su Google per parole chiave rilevanti
Analisi SEO e visibilità
- Ho confrontato le parole chiave posizionate
- Ho analizzato il traffico organico stimato
- Ho esaminato la struttura dei backlink
- Ho individuato eventuali keyword di nicchia da sfruttare
Strategia di contenuto e tono di comunicazione
- Ho analizzato i temi trattati nei blog/articoli
- Ho valutato la frequenza e qualità dei contenuti
- Ho definito il tono di voce utilizzato
- Ho osservato la presenza di call to action efficaci
UX/UI e sito web
- Il sito è veloce e ottimizzato mobile
- La navigazione è chiara e intuitiva
- Il funnel (acquisto o contatto) è semplice e visibile
- Le informazioni chiave sono facili da trovare
Social media e campagne
- Ho verificato su quali piattaforme social sono attivi
- Ho osservato i format utilizzati (reel, stories, live, post)
- Ho valutato il livello di engagement (like, commenti, condivisioni)
- Ho consultato la Meta Ads Library o strumenti simili per analizzare le campagne attive
Reputazione online
- Ho letto le recensioni clienti
- Ho individuato punti di forza e debolezza secondo gli utenti
- Ho verificato eventuali strategie di fidelizzazione (newsletter, promozioni, customer care)
Scarica la checklist gratuitamente
FAQ sull’analisi della concorrenza
- Che cos’è l’analisi della concorrenza?
È lo studio delle strategie e performance dei concorrenti per migliorare la propria. - A cosa serve l’analisi della concorrenza?
A prendere decisioni più informate e rafforzare la propria posizione sul mercato. - Quali sono i principali strumenti per l’analisi competitors?
SEOZoom, SEMrush, SimilarWeb, Google Trends, Ubersuggest. - Come si identificano i competitors diretti e indiretti?
Diretti vendono lo stesso prodotto al tuo target, indiretti intercettano il bisogno in modo diverso. - Come fare un’analisi dei competitor efficace?
Definisci gli obiettivi, raccogli dati affidabili e confrontali in modo strutturato. - Qual è la differenza tra analisi di marketing tradizionale e digitale?
Il digitale è basato su dati online (SEO, social, traffico), il tradizionale su canali fisici e relazionali. - Cosa include un’analisi dei contenuti dei competitor?
Frequenza, qualità, tono, formati, engagement. - Quanto spesso va fatta l’analisi della concorrenza?
Idealmente ogni trimestre o prima di lanciare nuovi progetti o campagne. - Che modello utilizzare per l’analisi competitor?
SWOT per analisi interna/esterna, 5 forze di Porter per analisi di mercato. - Qual è il beneficio principale di un’analisi competitor ben fatta?
Scoprire opportunità e migliorare la propria strategia prima degli altri.
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