Sicurezza informatica

GDPR e sicurezza informatica: protezione dei dati

Introduzione al GDPR

Il GDPR è l’acronimo di General Data Protection Regulation, noto in italiano come Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati. Si tratta di una normativa dell’Unione Europea adottata per armonizzare le leggi sulla protezione dei dati personali in tutta l’UE e per rafforzare i diritti dei cittadini in merito alla gestione dei propri dati.

Il GDPR è stato approvato dal Parlamento Europeo il 27 aprile 2016 ed è ufficialmente entrato in vigore il 24 maggio 2016, ma la sua attuazione è avvenuta a distanza di due anni, quindi a partire dal 25 maggio 2018. 

Da quel momento, tutte le organizzazioni, indipendentemente dalla loro ubicazione, che trattano dati personali di cittadini dell’Unione Europea, sono obbligate a conformarsi a questa normativa.

In generale, il GDPR prevede che le aziende debbano raccogliere e trattare i dati personali in modo lecito, trasparente e limitato alle finalità del trattamento dichiarate. 

Gli individui hanno il diritto di sapere quali dati sono raccolti su di loro, di accedere a tali dati, di richiederne la rettifica o la cancellazione, e di opporsi a determinate modalità di trattamento. Inoltre, il regolamento impone alle aziende di mettere in atto misure tecniche e organizzative adeguate per garantire la sicurezza dei dati personali, prevenendo accessi non autorizzati e altre minacce che potrebbero compromettere la privacy degli individui.

GDPR e sicurezza informatica: un binomio essenziale

Il regolamento europeo per la protezione dei dati personali, noto come GDPR, è stato introdotto per garantire che i diritti e le libertà delle persone fisiche siano adeguatamente tutelati nel contesto del trattamento dei dati personali

Questo ha posto nuove sfide per le aziende, specialmente in relazione alla sicurezza informatica. Anche se alcuni ritengono che “la sicurezza informatica è esclusa dal gdpr“, in realtà, il GDPR richiede che ogni organizzazione metta in atto misure tecniche e organizzative adeguate per proteggere i dati.

Le basi del GDPR e la sicurezza informatica

Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) non solo stabilisce le modalità con cui i dati personali devono essere trattati, ma impone anche precise misure di sicurezza per proteggerli. Queste misure sono necessarie per garantire un ambiente sicuro per il trattamento dei dati, tenendo conto dello stato dell’arte in materia di sicurezza informatica e del livello di rischio connesso a potenziali minacce.

Sebbene il GDPR non fornisca istruzioni tecniche specifiche su come implementare la sicurezza informatica, obbliga le aziende a garantire un livello di protezione adeguato per prevenire accessi non autorizzati, furti di dati e altre violazioni.

Misure di sicurezza informatica richieste dal GDPR

Per garantire la conformità al GDPR, le aziende devono adottare misure di sicurezza che includano:

  1. Crittografia dei dati
    Il GDPR incoraggia l’uso della crittografia per proteggere le informazioni sensibili.
    • Esempio: Un ospedale che gestisce dati sanitari può adottare crittografia end-to-end per proteggere i referti medici inviati ai pazienti via email.
    • Esempio: Una banca utilizza crittografia AES a 256 bit per proteggere i dati delle transazioni online dei clienti.
  2. Controllo degli accessi
    Limitare l’accesso ai dati solo a chi ne ha realmente bisogno riduce il rischio di violazioni.
    • Esempio: Un’azienda di e-commerce adotta autenticazione a più fattori (MFA) per garantire che solo i dipendenti autorizzati possano accedere ai dati dei clienti.
    • Esempio: Un’università implementa un sistema di autorizzazione basato sui ruoli (RBAC) per limitare l’accesso ai documenti degli studenti solo ai professori e agli amministratori autorizzati.
  3. Monitoraggio e rilevamento delle minacce
    Il GDPR richiede misure per rilevare e rispondere rapidamente alle violazioni dei dati.
    • Esempio: Un’azienda farmaceutica utilizza SIEM (Security Information and Event Management) per monitorare in tempo reale eventuali accessi sospetti ai server aziendali.
    • Esempio: Una piattaforma di social media impiega sistemi di rilevamento delle intrusioni (IDS/IPS) per identificare e bloccare attività anomale nei database degli utenti.
  4. Pseudonimizzazione dei dati
    La pseudonimizzazione è una tecnica che separa i dati personali dai dettagli identificativi.
    • Esempio: Un’azienda di ricerca medica utilizza codici anonimi per archiviare dati clinici dei pazienti senza rivelarne direttamente l’identità.
    • Esempio: Una compagnia assicurativa trasforma i dati sensibili in identificatori unici, in modo che le informazioni personali non siano direttamente riconducibili a un individuo specifico.
  5. Piani di risposta agli incidenti
    Avere un piano per rispondere alle violazioni è fondamentale per ridurre i danni e rispettare l’obbligo di notifica imposto dal GDPR.
    • Esempio: Un’azienda fintech ha un protocollo di notifica delle violazioni che le permette di informare le autorità entro 72 ore, come richiesto dal GDPR.
    • Esempio: Una multinazionale del settore retail organizza simulazioni di attacchi informatici (red teaming) per testare la prontezza del team di sicurezza nella gestione delle crisi.

Il principio di accountability

Uno dei concetti chiave del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) è il principio di accountability. Questo principio impone alle aziende non solo di conformarsi alle normative sulla protezione dei dati, ma anche di dimostrare attivamente che le misure tecniche e organizzative adottate sono adeguate ed efficaci.

Non basta rispettare le regole: le organizzazioni devono poter provare che hanno implementato misure proporzionatealla natura del trattamento dei dati e ai rischi associati. Questo implica una valutazione continua del rischio, con l’adozione di soluzioni che seguano lo stato dell’arte in materia di sicurezza informatica e protezione dei dati.

Come si concretizza l’accountability?

Le aziende possono dimostrare il rispetto del principio di accountability attraverso diverse azioni:

1. Redazione e aggiornamento del Registro delle attività di trattamento

Il GDPR richiede alle aziende di documentare il trattamento dei dati personali in un registro delle attività.

  • Esempio: Un’azienda che offre servizi di marketing digitale mantiene un registro aggiornato delle campagne pubblicitarie, specificando quali dati personali vengono raccolti (email, preferenze di acquisto), chi ha accesso a tali dati e per quanto tempo vengono conservati.
  • Esempio: Un ospedale gestisce un registro dettagliato in cui documenta le finalità del trattamento dei dati sanitari, i sistemi di protezione adottati e le categorie di persone che vi possono accedere.

2. Adozione di politiche di protezione dei dati (Data Protection Policy)

Le aziende devono disporre di politiche chiare sulla gestione dei dati e assicurarsi che tutti i dipendenti ne siano a conoscenza.

  • Esempio: Una banca ha una politica interna sulla protezione dei dati che stabilisce regole rigide su come i dipendenti possano accedere ai dati finanziari dei clienti e le procedure da seguire in caso di tentativo di violazione.
  • Esempio: Un’azienda di e-commerce implementa una policy per il trattamento dei dati degli utenti, assicurandosi che i dati delle carte di credito siano criptati e che i clienti possano richiedere facilmente la cancellazione dei loro dati.

3. Valutazioni d’Impatto sulla Protezione dei Dati (DPIA – Data Protection Impact Assessment)

Le DPIA sono obbligatorie quando un trattamento di dati può comportare un rischio elevato per i diritti e le libertà delle persone.

  • Esempio: Un’azienda di videosorveglianza che installa telecamere con riconoscimento facciale esegue una DPIAper valutare i rischi per la privacy e le contromisure da adottare.
  • Esempio: Una piattaforma di social media che introduce un nuovo sistema di profilazione basato sull’intelligenza artificiale esegue una DPIA per valutare l’impatto sui diritti degli utenti.

4. Nomina di un Data Protection Officer (DPO)

Le aziende devono designare un Responsabile della Protezione dei Dati (DPO) se trattano dati su larga scala o categorie particolari di dati.

  • Esempio: Un ente sanitario che gestisce informazioni sensibili sui pazienti nomina un DPO per monitorare la conformità al GDPR e fornire consulenza sulle misure di sicurezza da adottare.
  • Esempio: Un’azienda che sviluppa software per il trattamento di dati biometrici assume un DPO per supervisionare le pratiche di protezione dei dati.

5. Formazione del personale sulla protezione dei dati

L’accountability implica anche la sensibilizzazione dei dipendenti riguardo alle pratiche di sicurezza e protezione dei dati.

  • Esempio: Un’azienda IT organizza corsi di formazione annuali per i suoi dipendenti su phishing, gestione sicura delle password e protezione dei dati aziendali.
  • Esempio: Un istituto finanziario introduce test periodici di sicurezza per verificare se i dipendenti riconoscono email di phishing e adottano le corrette misure di protezione.

6. Notifica tempestiva delle violazioni dei dati

Il GDPR impone l’obbligo di notificare entro 72 ore eventuali violazioni di dati personali alle autorità competenti e, in alcuni casi, anche agli interessati.

Esempio: Un’app di mobile banking rileva un accesso non autorizzato ai conti dei clienti e invia notifiche immediate agli utenti, suggerendo di modificare le credenziali di accesso.

Esempio: Una società di telecomunicazioni, dopo aver subito un attacco informatico che ha compromesso i dati di migliaia di utenti, informa il Garante della Privacy entro il termine previsto e contatta direttamente i clienti colpiti.

Misure tecniche e organizzative adeguate

Cosa Significa “Misure di Sicurezza Adeguate” nel GDPR?

Nel contesto del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), il concetto di misure di sicurezza adeguate si riferisce all’adozione di strumenti e pratiche proporzionate al livello di rischio associato al trattamento dei dati personali.

L’articolo 32 del GDPR stabilisce che le aziende devono implementare misure di sicurezza che tengano conto di:

  • Lo stato dell’arte in materia di sicurezza informatica.
  • I costi di implementazione delle misure.
  • La natura, il contesto e le finalità del trattamento dei dati.
  • Il rischio per i diritti e le libertà degli interessati in caso di violazione.

Questo significa che non esiste una soluzione unica per tutte le aziende: le misure devono essere scalabili e proporzionate in base ai dati trattati e ai potenziali pericoli.

Valutazione del Rischio: Il Primo Passo per la Sicurezza Adeguata

Prima di adottare misure di sicurezza, un’azienda deve effettuare una valutazione del rischio per individuare minacce e vulnerabilità nei propri sistemi informatici. Questa analisi può includere:

  • Identificazione dei dati trattati (es. dati sensibili come informazioni sanitarie o dati finanziari).
  • Analisi delle minacce (hacker, malware, accessi non autorizzati).
  • Valutazione delle vulnerabilità interne (es. dipendenti con password deboli, software obsoleti).
  • Impatto potenziale di una violazione (furto di identità, danni reputazionali, sanzioni).

Misure di Sicurezza Informatiche nel GDPR: Esempi Pratici

A seconda della dimensione dell’azienda e del tipo di dati trattati, le misure possono variare. Ecco una panoramica delle principali soluzioni adottabili:

1. Crittografia dei Dati: Protezione delle Informazioni Sensibili

La crittografia aiuta a proteggere i dati trasformandoli in un formato illeggibile senza una chiave di decrittazione.

  • Piccola azienda: Un piccolo studio legale protegge i documenti dei clienti con crittografia a livello di disco sui laptop aziendali.
  • Grande azienda: Una banca utilizza crittografia AES a 256 bit per proteggere le transazioni online dei clienti e la memorizzazione delle credenziali di accesso.

2. Controllo degli Accessi: Limitare Chi Può Vedere i Dati

Restringere l’accesso ai dati personali ai soli dipendenti autorizzati è una misura essenziale per evitare fughe di dati.

  • Piccola azienda: Un e-commerce limita l’accesso ai dati dei clienti solo al team di assistenza tramite autenticazione a più fattori (MFA).
  • Grande azienda: Un ospedale implementa un sistema di accesso basato su ruoli (RBAC) in cui solo i medici possono accedere ai dati sanitari dei pazienti, mentre il personale amministrativo può vedere solo le informazioni di fatturazione.

3. Monitoraggio e Rilevamento delle Minacce

Implementare sistemi di monitoraggio permette di individuare in tempo reale attività sospette o tentativi di accesso non autorizzati.

  • Piccola azienda: Un’agenzia di consulenza utilizza un firewall avanzato e un software di rilevamento delle intrusioni per proteggere i dati aziendali.
  • Grande azienda: Una multinazionale adotta un SIEM (Security Information and Event Management) per raccogliere e analizzare i log di sistema alla ricerca di anomalie.

4. Backup e Disaster Recovery: Garantire la Disponibilità dei Dati

Avere copie di sicurezza dei dati permette di ripristinare le informazioni in caso di attacco informatico o guasto.

  • Piccola azienda: Uno studio dentistico effettua backup automatici su cloud ogni 24 ore per proteggere le cartelle cliniche dei pazienti.
  • Grande azienda: Una compagnia aerea utilizza una strategia di disaster recovery con replicazione dei dati in tempo reale su server situati in diverse parti del mondo.

5. Pseudonimizzazione: Separare i Dati Personali dagli Identificatori

La pseudonimizzazione riduce il rischio per la privacy, separando le informazioni identificative dal resto dei dati.

  • Piccola azienda: Un sito di sondaggi online utilizza ID numerici anonimi al posto dei nomi degli utenti per ridurre il rischio in caso di violazione.
  • Grande azienda: Un istituto di ricerca sanitaria archivia i dati genetici dei pazienti utilizzando identificatori univoci per garantire che non possano essere direttamente associati a un individuo.

6. Procedure di Risposta agli Incidenti: Essere Pronti in Caso di Violazione

Il GDPR impone alle aziende di notificare le violazioni dei dati alle autorità entro 72 ore.

Grande azienda: Una società di telecomunicazioni ha un team di risposta agli incidenti (CSIRT) che interviene immediatamente in caso di attacchi informatici, mitigando il danno e avvisando gli utenti coinvolti.

Piccola azienda: Un negozio online subisce un attacco hacker e segue il protocollo interno di notifica della violazione, informando tempestivamente sia i clienti che il Garante della Privacy.

Il trattamento mette in atto misure di sicurezza

Le organizzazioni sono chiamate a garantire che ogni trattamento dei dati personali mette in atto misure di sicurezza appropriate. 

Questo significa che la sicurezza non è un aspetto che può essere considerato solo all’inizio di un progetto o durante la progettazione di un sistema, ma deve essere integrato in ogni fase del ciclo di vita dei dati. Il regolamento europeo sottolinea che le aziende devono considerare il contesto e delle finalità del trattamento e tenere conto dello stato dell’arte per decidere quali misure adottare.

Le misure possono includere l’adozione di politiche di sicurezza, la formazione del personale, l’implementazione di soluzioni tecnologiche avanzate e la creazione di processi per la gestione delle violazioni dei dati. Questo approccio proattivo è essenziale per mantenere la conformità al GDPR e per proteggere i dati in modo efficace.

Il legame tra GDPR e sicurezza informatica

In sintesi, il GDPR e la sicurezza informatica sono strettamente collegati. Sebbene la sicurezza informatica non sia l’unico obiettivo del GDPR, è evidente che il regolamento richiede alle organizzazioni di adottare misure tecniche e organizzative adeguate per proteggere i dati personali. 

Questo implica un impegno continuo da parte delle aziende per valutare i rischi, adottare le migliori pratiche e garantire un livello di sicurezza adeguato per prevenire accessi non autorizzati e altre minacce. In un mondo sempre più digitale, la protezione dei dati non è solo una questione di conformità normativa, ma è anche fondamentale per salvaguardare i diritti e le libertà delle persone fisiche. 

Domande frequenti

Cos’è il GDPR e come influisce sulla sicurezza informatica?
Il GDPR è un regolamento europeo che stabilisce norme per la protezione dei dati personali. Esso richiede l’adozione di misure di sicurezza informatica per proteggere tali dati.

La sicurezza informatica è esclusa dal GDPR?
No, la sicurezza informatica non è esclusa dal GDPR. Anzi, il GDPR impone l’adozione di misure tecniche e organizzative adeguate per garantire la sicurezza dei dati.

Cosa sono le misure tecniche e organizzative adeguate?
Sono pratiche e strumenti adottati dalle aziende per garantire che il trattamento dei dati personali avvenga in modo sicuro, tenendo conto dello stato dell’arte e dei rischi.

Il GDPR richiede la crittografia dei dati?
Il GDPR non impone esplicitamente la crittografia, ma la considera una misura utile in molti casi per proteggere i dati personali.

Come si dimostra la conformità al GDPR?
Attraverso il principio di accountability, che richiede di documentare e dimostrare l’adozione di misure di sicurezza adeguate al contesto e alle finalità del trattamento dei dati.

Qual è il ruolo del trattamento dei dati nel GDPR?
Il trattamento dei dati è qualsiasi operazione eseguita sui dati personali. Il GDPR richiede che ogni trattamento sia sicuro e conforme alle norme del regolamento.

Cosa significa “livello di sicurezza adeguato”?
Significa adottare misure di sicurezza proporzionate al rischio associato al trattamento dei dati, considerando anche il contesto e le finalità del trattamento.

Il GDPR si applica solo alle grandi aziende?
No, il GDPR si applica a tutte le organizzazioni, indipendentemente dalle dimensioni, che trattano dati personali di cittadini dell’UE.

Come si gestiscono le violazioni dei dati sotto il GDPR?
Le violazioni devono essere comunicate alle autorità competenti entro 72 ore e, in alcuni casi, agli interessati.

Il GDPR richiede l’uso di tecnologie avanzate?
Il GDPR richiede che le misure di sicurezza adottate siano appropriate, tenendo conto dello stato dell’arte, ma non specifica tecnologie particolari.

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Dopstart

Dopstart è il sito di Paolino Donato ma anche il suo Nickname su Internet. Dopstart è un consulente SEO. Si occupa di posizionamento nei motori di ricerca fin dal 1998. Dal 2010 ha collaborato con Google in qualità di TC per Google News italiano e Google Noticias per i Paesi di Lingua spagnola e dal 2018 come Product Expert vedi curriculum

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