Google ha recentemente apportato importanti modifiche alle proprie linee guida anti-spam e al sistema di posizionamento nei risultati di ricerca.
In particolare, l’azienda ha chiarito le regole relative alle retrocessioni dei siti che ospitano immagini esplicite non consensuali.
Vediamo le nuove disposizioni introdotte da Google e proveremo ad analizzare il motivo della rimozione di determinati passaggi dalle linee guida.
Le modifiche apportate da Google nelle norme relative allo spam per la Ricerca Google riguardano principalmente la gestione dei siti che presentano un elevato numero di immagini esplicite non consensuali e pratiche discutibili di rimozione di informazioni negative.
Rimozione di informazioni personali
Se elaboriamo un volume elevato di rimozioni di informazioni personali che riguardano un sito con pratiche abusive per la rimozione dei contenuti, retrocediamo altri contenuti dal sito nei nostri risultati. Verifichiamo inoltre se lo stesso modello di comportamento è presente su altri siti e, in questo caso, applichiamo le retrocessioni ai contenuti di questi siti. Potremmo applicare pratiche di retrocessione simili per i siti che ricevono un volume elevato di rimozioni per contenuti di doxxing. Inoltre, disponiamo di protezioni automatiche progettate per impedire che immagini personali esplicite non consensuali abbiano un ranking elevato in risposta a query che coinvolgono nomi.
https://developers.google.com/search/docs/essentials/spam-policies?hl=it#personal-information-removals
La nuova formulazione delle linee guida sottolinea che se un sito è coinvolto in pratiche di rimozione, la retrocessione potrebbe estendersi anche ad altri contenuti del medesimo sito.
Ciò è applicabile non solo a siti che richiedono pagamenti per la rimozione di informazioni negative, ma anche a quelli che seguono modelli comportamentali simili.
Il contesto delle norme di Google sulle immagini esplicite non consensuali è cruciale per comprendere le ragioni dietro queste modifiche.
Google sta agendo contro la condivisione di immagini intime senza il consenso delle persone coinvolte. È interessante notare che il termine “revenge porn” è stato rimosso dall’indice di ricerca di Google già dal 2015, indicando un costante sviluppo delle politiche anti-spam e di ranking dell’azienda di Mountain View nel tempo.
Uno degli elementi interessanti delle modifiche è la rimozione di riferimenti a “protezioni automatiche” progettate per impedire che immagini personali esplicite non consensuali si posizionino ai primi posti nei risultati di ricerca.
Questo punto ha sollevato interrogativi sulla ragione di tale rimozione. Potrebbe essere dovuto a una ridondanza rispetto alle sezioni che già trattano le retrocessioni o potrebbe indicare un cambiamento nelle politiche di Google.
Tuttavia, secondo gli esperti di Search Engine Journal sembra probabile che sia stata una decisione basata sulla ridondanza, poiché la nuova formulazione continua a sottolineare l’importanza delle retrocessioni per i siti con pratiche di rimozione sfruttatorie.
La Guida di Google ai sistemi di posizionamento nelle ricerche ha subito modifiche simili, con la rimozione di passaggi relativi alle protezioni automatiche.
Tuttavia, è stata aggiunta una nuova formulazione che dettaglia i motivi delle retrocessioni.
In particolare, i siti che ricevono un alto numero di richieste di “rimozione di immagini esplicite non consensuali” potrebbero essere soggetti a retrocessioni.
Nella Guida di Ricerca Google è presente una pagina che contiene i passaggi da compiere per rimuovere immagini personali esplicite o intime da Google . Chi è interessato alla rimozione deve tuttavia rispettare determinati requisiti:
“Affinché possiamo prendere in considerazione la rimozione, il contenuto deve soddisfare i seguenti requisiti:
https://support.google.com/websearch/answer/6302812?hl=it
- L’immagine mostra il soggetto (tu o la persona che rappresenti) in situazioni di nudità, in atti sessuali o in una circostanza intima.
- Il soggetto (tu o la persona che rappresenti) non ha dato il suo consenso all’atto o all’immagine che poi sono stati resi di dominio pubblico OPPURE l’immagine è stata resa disponibile online senza il suo consenso.
- Al momento il soggetto non riceve alcun pagamento per questi contenuti online o altrove.”
Le recenti modifiche alle linee guida di Google evidenziano l’impegno dell’azienda nel combattere la condivisione non consensuale di immagini esplicite.
La chiarezza nelle disposizioni sulla retrocessione dei siti con pratiche discutibili di rimozione è un passo significativo verso la creazione di un ambiente online più sicuro. Mentre la rimozione di riferimenti a sistemi automatici potrebbe sollevare domande, sembra che l’obiettivo principale sia garantire che le norme siano chiare ed efficaci nel promuovere un utilizzo etico della piattaforma di ricerca di Google.
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