Due eminenti scienziati di Google DeepMind, divisione di intelligenza artificiale di Alphabet, sono in fase di discussione con investitori per la creazione di una startup di IA a Parigi.
Laurent Sifre e Karl Tuyls, attualmente scienziati presso DeepMind, stanno valutando una offerta di finanziamento che potrebbe superare i 200 milioni di euro, una cifra considerevole nel fervente settore dell’IA.
Sifre e Tuyls, noti per i loro contributi significativi nella ricerca IA, non hanno rilasciato per ora commenti. Entrambi gli scienziati avrebbero dato preavviso di lasciare l’azienda, stando a una fonte interna.
Il lavoro di Sifre include la co-autoria della ricerca DeepMind del 2016 sul gioco Go, che ha dimostrato per la prima volta la capacità di un sistema informatico di battere i maestri di questo antico gioco, scatenando un frenesia internazionale sull’IA.
Tuyls ha lavorato sulla teoria dei giochi e sull’apprendimento rinforzato multi-agente, un ramo dell’IA che esplora le interazioni tra attori autonomi, spesso attraverso videogiochi.
La notevole cifra di finanziamento in discussione evidenzia l’interesse degli investitori per la tecnologia, in particolare in Francia, dove venture capitalist e magnati hanno investito in startup emergenti da università parigine e hub IA di aziende della Silicon Valley.
La nuova startup francese, al momento conosciuta come Holistic, si differenzia da Holistic AI, un’impresa di software aziendale con sede a Londra.
Sifre e Tuyls potrebbero concentrarsi sulla costruzione di un nuovo modello di IA.
Google DeepMind è stata a lungo all’avanguardia in termini di innovazioni IA, attirando l’attenzione nel 2016 quando uno dei suoi sistemi ha battuto un campione mondiale nel gioco di strategia Go. Pertanto, quando uno dei co-fondatori di DeepMind fa una dichiarazione sul futuro dell’IA, è importante ascoltare, specialmente se sei un imprenditore di startup.
Mustafa Suleyman, co-fondatore di DeepMind e ora CEO di Inflection AI, una piccola compagnia di intelligenza artificiale in California, ha suggerito che l’IA potrebbe presto essere in grado di ideare un’azienda, gestirla e vendere prodotti con successo, potenzialmente anche come sistemi open-source.
Tuttavia, queste riflessioni rimangono puramente teoriche. Suleyman ha anche sottolineato che la capacità di un’IA di agire come un imprenditore potrebbe sollevare questioni legali complesse, come il diritto di una IA di possedere o brevettare la proprietà intellettuale. In effetti, una recente sentenza nel Regno Unito ha stabilito che un’IA non può essere titolare di un brevetto.
Questo sviluppo segna un passo significativo nel mondo dell’IA e pone nuove domande sull’impatto dell’innovazione tecnologica nel settore imprenditoriale e oltre.
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