La cronologia delle posizioni di Google Maps è stata identificata come un bersaglio attraente per le autorità di polizia.
In un annuncio significativo per la privacy, Google ha dichiarato che sarà eseguita una modifica nella gestione dei dati sulla posizione degli utenti.
L’app mobile di Google Maps non trasmetterà più la cronologia delle posizioni al cloud; invece, manterrà in modo sicuro i dati direttamente sul telefono dell’utente.
Dunque Google non potrà più accedere a questi dati e dunque nemmeno le forze dell’ordine e le persone innocenti che si trovano nella zona non saranno oggetto di indagine né i loro dati personali potranno essere esaminati dalla polizia.
Questa decisione potrebbe potenzialmente porre fine alla pratica delle richieste sulla posizione di persone oggetto di indagine, che fino ad ora erano principalmente rivolti a Google.
Precedentemente, i dati sulla posizione di Google Maps venivano archiviati nella funzione Timeline, accessibile online e tramite il dispositivo.
Sebbene la sequenza temporale fosse utile per individuare luoghi memorabili, comportava un compromesso significativo sulla privacy. Questo cambiamento mira a mitigare tali preoccupazioni.
Negli ultimi anni, le forze dell’ordine statunitensi hanno intensificato l’uso di richieste per accedere ai dati sulla posizione dei telefoni in specifiche aree al momento di un crimine.
Tra il 2018 e il 2019, le richieste inviate a Google dalla polizia sono più che triplicati. Nel 2021, Google ha ricevuto circa 3.000 richieste di questo tipo ogni trimestre.
Questa rete digitale è stata impiegata in situazioni di alto profilo, come nell’identificare responsabili di incendi durante le proteste del 2020 e nel rintracciare i partecipanti all’assalto al Campidoglio il 6 gennaio 2021.
Tuttavia, spesso le informazioni sarebbero state utilizzate anche in modo eccessivo, invadendo la privacy per indagare su reati minori.
Con la nuova politica, i dati rimarranno solo sul telefono dell’utente, a meno che non scelgano di eseguirne il backup sul cloud, ma in questo caso, Google crittograferà i dati prima della trasmissione.
La decisione di interrompere la registrazione della cronologia delle posizioni sembra essere una risposta diretta alle richieste di geolocalizzazione da parte delle forze dell’ordine, un fatto rivelato recentemente da un collaboratore di Google a Forbes.
Sebbene le forze dell’ordine possano ancora emettere mandati per i dati sulla posizione, Google non sarà più in grado di fornirli in futuro.
Le nuove funzionalità di localizzazione di Maps saranno implementate gradualmente su Android e iOS nel corso dell’anno successivo, insieme a un cambiamento nel periodo di conservazione dei dati dell’utente, che passerà da 18 mesi a tre mesi.
Iscriviti alla newsletter. Resta aggiornato!
Te la invieremo periodicamente per comunicazioni importanti e news sul mondo digitale. Potrai disiscriverti in ogni momento cliccando l'apposito link in calce alla newsletter.