Nell’articolo di oggi parliamo di contenuti duplicati partendo da un caso concreto. Vedremo il caso della coesistenza di contenuti duplicati su due domini (www e non www)
Indice
- I contenuti duplicati: cosa sono
- L’impatto negativo dei contenuti duplicati a livello SEO
- Un caso concreto: siti duplicati su domini www e non www
- Come fare il redirect di domini da non-www a www?
I contenuti duplicati: cosa sono
La definizione di contenuti duplicato data da Google è la seguente:
Il termine “contenuti duplicati” si riferisce in genere a blocchi considerevoli di contenuti che sono identici oppure molto simili ad altri contenuti nella stessa lingua all’interno dello stesso dominio o in domini diversi. In genere questa pratica non è all’origine ingannevole.
Fonte: https://developers.google.com/search/docs/advanced/guidelines/duplicate-content?hl=it
Non tutti i contenuti duplicati sono considerati dannosi come ad esempio:
- Forum di discussione che possono generare sia pagine standard sia versioni “essenziali” delle pagine pensate per i dispositivi mobili
- Più URL distinti che visualizzano o rimandano agli stessi articoli di un negozio online
- Versioni di pagine web disponibili solo per la stampa
Spesso i contenuti duplicati vengono usati come pratica SEO ingannevole per acquisire un traffico e un ranking maggiore. L’esperienza utente ne risente e anche il “giudizio” del motore di ricerca può essere negativo tanto da produrre come effetto un depotenziamento della visibilità del sito sulle SERP.
L’impatto negativo dei contenuti duplicati a livello SEO
Per evitare una penalizzazione dai motori di ricerca tra le prime attività di analisi seo cerca proprio di stabilire se il sito abbia o meno contenuti duplicati.
Se vengono rilevati, indipendentemente dal motivo per cui siano state create, si segnala immediatamente la rimozione di modo che il motore di ricerca non sia tratto in inganno.
E’ vero che Google potrebbe considerare i contenuti duplicati non ingannevoli ma si tratta comunque di situazioni border line che potrebbero potenzialmente recare giudizi negativi.
E’ infatti proprio Google a scrivere nella sua Guida che:
Nei rari casi in cui ci accorgiamo che i contenuti duplicati potrebbero essere visualizzati con l’intento di manipolare i nostri ranking e ingannare i nostri utenti, apportiamo le necessarie modifiche all’indicizzazione e al ranking dei siti interessati.
fonte: https://developers.google.com/search/docs/advanced/guidelines/duplicate-content?hl=it
Un caso concreto: siti duplicati su domini www e non www
Uno dei casi frequenti di contenuto duplicato si ha quando non si è effettuato un redirect tra due domini distinti tra sottodomini.
Un caso tipico di contenuti duplicati è quello di un’azienda che abbia due siti, uno .it e uno .com su cui sono stati copiati gli stessi contenuti
Un secondo caso, meno tipico ma altrettanto frequente è quando una azienda ha un sito https//www.miosito.it ma lo stesso sito con tutti i suoi contenuti sono risolvibili anche sul dominio https://miosito.it.
Anche in questo caso è bene comprendere che Google e i motori di ricerca in genere li considerano due domini distinti con stessi contenuti.
Quest’ultimo è proprio il caso concreto che come consulente SEO ho rilevato nelle ultime ore su un nuovo progetto SEO di cui mi sto occupando.
Come fare il redirect di domini da non-www a www?
Solitamente la compresenza di contenuti www e non-www si risolve aggiungendo in htaccess una regola di reindirizzamento permanente 301. In altri casi si può risolvere a livello server nella console di amministrazione.
Per effettuare un redirect di tutte le richieste al tuo dominio dall’indirizzo senza il www iniziale a quello comprensivo di www è necessario modificare il file .htaccess.
In sostanza tutte le richieste ricevute dal dominio nomedominio.it verranno automaticamente reindirizzate a www.nomedominio.it.
Ecco un esempio di codice che può risolvere il problema.
## Rewrite non-www to www RewriteEngine On RewriteCond %{HTTP_HOST} . RewriteCond %{HTTP_HOST} !^www\.nomedominio\.it$ RewriteRule ^(.*)$ https://www.nomedominio.it/$1 [R=301,L]
Ovviamente al posto di nomedominio.it va indicato il nome esatto del dominio.
Dopo aver fatto gli appositi aggiustamenti è necessario fare una prova: provate a digitare una url di una pagina che abbia ad esempio questa URL: https://miosito.it/pagina1. Se il codice è stato inserito correttamente vedremo magicamente aprirsi sul browser la pagina https://www.miosito.it/pagina1.
Avremo così risolto un problema importante di contenuti duplicati ed eliminato alla fonte ogni possibilità che Google possa considerare la compresenza di contenuti simili come attività ingannevole e, di conseguenza, essere penalizzati.
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